La nostra chiesa parrocchiale di
stile romanico, la cui costruzione risale ai primi del 1600, per opera del suoi Prevosti
animati da ecomiabile spirito di iniziativa, attraverso quasi quattro secoli subì
numerosi rifacimenti, ampliamenti e rifiniture, qui accennati in ordine di esecuzione.Nel
secolo XVIII fu fornita del pulpito e della tribuna del coro; fu alzata la volta centrale;
l'altare maggiore di stile barocco, veramente superbo per disegno e ricchezza di marmi, fu
reso ancora più appariscente con la collocazione del grandioso dipinto ovale dedicato al
Santo Patrono, opera del Raposi o del Rassoso, con le relative artistiche decorazioni ed i
cinque leggiadri angeli di Ignazio Perucca. Il quadro di notevole valore rappresenta
Cristo e i fratelli San Pietro e Sant'Andrea al ritorno dalla pesca.
Nel secolo scorso il Battistero che era servito al battesimo di Don Bosco fu rimosso
dalla parte sinistra dove era addossato al campanile e fu ricostruitò nel lato destro,
arricchito con gli stucchi del savonese Antonio Brilla; si provvide all'acquisto della
canonica nell'intento di promuovere chiesa parrocchiale la confinante Confraternita di San
Barolomeo, con la sua appariscente facciata barocca del secolo xvii; furono sistemate le
quattro campane, opere dei Vellino di Bra, sulla torre medioevale innalzata di un piano;
l'edificio fu ampliato ai lati per fare posto alle nuove cappelle; furono effettuate nuove
riparazioni con abbelIimenti sia all'interno che alla facciata; fu installato l'organo,
opera di Felice Baldi di Centallo. il primo altare a destra, già dedicato al Sacro Cuore,
fu dotato della maestosa pala dedicata alla Madonna del Rosano e rappresentante la Vergine
col Bambino, Santa Caterina, San Domenico, i quindici misteri, Papi, Cardinali,
principesse e altri devoti. L'opera mirabile è attribuita al pennello di Guglielmo Caccia
detto il Moncalvo per quanto riguarda i numerosi volti ivi effigiati, ed alla figlia Suor
Orsola per le rifiniture particolareggiate. Inoltre la chiesa fu affrescata da Rodolfo
Morgari e dal Marchisio; vennero indorati i capitelli e marmorizzato il colonnato; fu
dotata delle statue dei Santi Pietro, Paolo, Lucia e Apollonia, opere del savonese Cav.
Brilla.
Nel corrente secolo fu rinnovata la pavimentazione; furono approntati due nuovi altari
in onore dei novelli Santi Don Cafasso e Don Bosco; fu poi arricchita con artistiche
vetrate policrome in onore delle nostre glorie religiose, ideate dal pittore torinese
Vittorio Piano e realizzate nell'officina d'arte vetraria di Cristiano Jorger.
L'opera di pressanti rifacimenti del tetto e dell'intonaco e la tinteggiatura
nell'interno è stata ripresa con sollecitudine e ammirevole zelo dai Salesiani subentrati
nella direzione della parrocchia nel 1975.
Nella nostra chiesa sono conservate le reliquie dei Santi Avventore, Ottavio e
Solutore. Essa che fin dalle sue origini era stata alle dipendenze della Diocesi di
Vercelli, nel 1905 passò sotto quella di Asti per legarsi definitivamente a quella di
Torino nel 1817.