La prima chiesa parrocchiale di
Castelnuovo, risalente alla seconda metà del secolo XII, fu quella dedicata a
Sant'Eusebio, patrono della Diocesi di Vercelli, di cui faceva parte, mentre dipendeva
dalla Pieve di Pino, posta sotto il patronato dei Conti Radicati di Cocconato. I restauri
operati dai suoi Rettori, rispettando il suo originale stile romanico, consentirono ai
posteri il ricordo tangibile di quei tempi antichi.Tra le chiesette risalenti a quei
tempi lontani, annoveriamo quella di San Giovanni demolita verso il 1960, quelle della
Madonna di Raseto a Mondonio, di San Michele e di Santa Maria di Cornareto, caduta
quest'ultima recentemente in rovina per incuria e nel 1984 ricuperata in parte: tutte
edificate al centro di zone abitate, al servizio della pietà dei borghigiani e con il
terreno circostante riservato alle sepolture. Alquanto posteriore è la chiesa di San
Pietro in Zucca, poi ricostruita, ancora oggi ufficiata in qualche occasione e che
probabilmente funzionò per un certo periodo come chiesa parrocchiale, mentre il terreno
adiacente fu adibito a sepoltura degli appestati. L'antica chiesa parrocchiale di Mondonio
fu riedificata ex novo nel 1780 in sostituzione di quella cadente.
Nei tempi lontani, nel grande frazionamento dell'autorità statale, divisa in piccole
entità l'una all'altra avversa, nel disordine della vita sociale e nella poca sicurezza
dei luoghi, rimaneva nella coscienza degli uomini la fede in Dio. Essi, anche per trovare
modo di godere un po' di pace nel travaglio delle discordie, delle ire e delle vendette,
rivolsero le loro attività alla erezione di piccole chiese fuori dei consueti itinerari,
dove era permesso affluire in sicurezza e vivere momenti di tranquillità. Sotto la
protezione della Vergine e dei Santi, mentre le anime si aprivano alla speranza ed al
bene, essi avevano la possibilità di procurarsi quei modesti beni terreni necessari alla
vita quotidiana, pur nelle ristrettezze di una grama esistenza. Il che avvenne durante il
medioevo e continuò nei secoli seguenti, propiziando la costruzione di nuovi santuari di
maggiori dimensioni che testimoniano il fervore religioso della popolazione.
Verso la fine del secolo XVI Castelnuovo disponeva alla Fornaca, a lato di via
Argentero, di un'altra chiesa parrocchiale intitolata a San Pietro, grande edificio a tre
navate con diversi altari e con relativo cimitero. Un pilone ed una lapide ne ricordano
l'esistenza.
Per quasi un secolo, finchè le sue condizioni di stabilità lo consentirono, essa
funzionò contemporaneamente alla nuova chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Andrea
Apostolo. Poi lo stesso edificio e il terreno adiacente ospitarono anche le sepolture
della nuova parrocchiale fino alla costruzione del cimitero in regione Rivalta che accolse
la prima bara il 10 giugno 1817.
La necessità di un camposanto isolato era maturata da diversi anni per motivi di
igiene, e la sua realizzazione si era fatta urgente ed indifferibile. Il materiale
ricavato dalla demolizione della chiesa di San Pietro fu utilizzato nel 1820 nella
costruzione della sua cappella. Dal 24 aprile 1977, dopo un'ennesima riparazione e nuova
pavimentazione, essa ospita la salma di Don Domenico Nizia (1881-1954) che per 38 anni fu
nostro zelante e solerte Parroco e Vicario Foraneo.