Gli stemmi traggono le loro
origini dalle bandiere e dai vessilli usati dai feudatari medioevali per distinguere le
loro schiere di soldati. Anche le famiglie nobili e i grandi comuni assunsero un loro
stemma che ebbe un valore d'arte per l'originalità delle disposizioni degli accessori e
per le nuove e fantasiose forme decorative. Se questi emblemi perdettero col tempo
l'antico significato militare, conservarono intatto il segno dell'onore.Anche
Castelnuovo ebbe fin dalla sua fondazione un suo scudo gentilizio con ornamenti esteriori
che indicavano la dignità e la funzione del possessore: fronde d'alloro e di quercia con
corona, distintivo di sovranità, simbolo della giurisprudenza civile e militare dei
Signori CastelnuovoRivalba. Accadde però che nei tempi lontani, attraverso le vicende
delle guerre ed il conseguente passaggio del nostro territorio da un feudo all'altro, la
foggia dello stemma originale del Comune fosse stata per lunghi periodi dimenticata.
Tuttavia nella mappa catastale del nostro territorio, disegnata negli anni 1740-42
dall'agrimensore chivassese Pezzana, quello di Castelnuovo contiene tre fasce di rosso
curvate ad arco, in un'appariscente cornice che sembra opera di un esperto intagliatore di
legno: il tutto privo di corona gentilizia.
Dopo il dominio napoleonico apparve un altro emblema rispecchiante le insegna
rosso-crociate del comune di Asti, sormontato da corona comitale (di conte, che nella
gerachia nobiliare è superiore a quello di barone e inferiore a quello di marchese).
Ultimamente poi era stato adottato addirittura lo stemma reale. Queste situazioni derivate
forse da concessione o da arbitrio, contravvenivano alle precise norme araldiche e non
potevano e non dovevano protrarsi nel tempo.
Ecco che il nostro concittadino Avv. Sebastiano Filipello, profondo intenditore di
storia e di araldica, si interessò affinchè l'antico e originale blasone dei Signori
Castelnuovo-Rivalba ritornasse ad onorare la nostra cittadina ed il suo gonfalone, oppure,
in mancanza di precisi indizi al riguardo, si addivenisse ad una concessione, attraverso
opportune ricerche storiche.
Pertanto il 21-9-1936 il nostro Podestà cav. Silvio Andriano inoltrò la richiesta
della concessione, a riconoscimento dei nostri diritti, al Re e alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri. In data 13-1-1937 il Capo del Governo, con firma autografa di
Mussolini, e rispettiva trascrizione nei registri della Consulta Araldica due giorni dopo,
autorizzò Castelnuovo don Bosco a fregiarsi dello "scudo d'argento a tre fasce di
rosso" con rispettiva corona. Inoltre il Comune potè disporre con orgoglio di un
purpureo gonfalone le cui insegne possono a ragione destare l'invidia di tanti altri
comuni più ragguardevoli: esso è cimato da corona marchionale.