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Denominazione

Castelnuovo venne così chiamato dal castello che nei tempi antichi torreggiava sul colle a cui il paese era totalmente aggrappato. Oggi di quel castello, completamente distrutto da oltre sei secoli, non rimangono che i sotterranei, una torre ed i resti dei bastioni sulle cui rovine fu edificata nel secolo XVII la chiesa della Madonna Assunta, in seguito ricostruita.

Fu chiamato "Castrum novum" dagli stessi suoi fondatori, i Signori di Rivalba, forse per distinguerlo dal Castello di Castiglione situato a breve distanza come avamposto della nuova roccaforte o da quello di Rivalba già di loro proprietà, e ancora oggi esistente ed adibito a istituto religioso.

Le carte del medioevo lo chiamano appunto "Castrum novum de Rippa alba" (Rivalba), località a noi prossima in vai Rio Maggiore, che da Cinzano va a sfociare nel Po presso Gassino. Altre carte lo chiamavano anche "Castrum novum ad Astam"' e talvolta "Castrumnovum as Astas", dopo che dal 1290, ad intervalli più o meno lunghi, fu compreso nei possedimenti astigiani.

Successivamente, nella seconda metà del secolo XVI, allorquando Emanuele Filiberto rese obbligatorio nei pubblici atti l'uso della lingua italiana, passando sotto Torino , assume la denominazione tradizionale di "Castelnuovo Rivalba" (o dei Rivalba). In una mappa catastale del nostro territorio, risalente al 1742, viene indicato con il nome di "Castelnuovo in Artigiano". Durante la dominazione napoleonica (1797-1814) coi suoi 2500 abitanti, fece parte del "Département du Tanaro", che riuniva le tre province di Asti, Alba e Acqui, e fu chiamato "Castelnuovo Artigiano". Nel 1815, in seguito alle deliberazioni del Congresso di Vienna, col nome di Castelnuovo d'Asti per cinque anni fu aggregato al territorio torinese, indi alla provincia di Asti. Dal 1859 Castelnuovo, capoluogo mandamentale, fece parte del circondano di Asti e della provincia di Alessandria. Infine nel 1935 ritornò alla provincia di Asti ricostituita.

Nelle scritture private e pubbliche del secolo scorso è possibile incontrare Castelnuovo senza la vocale. Il che non è da considerarsi una semplice distrazione, se il Filipello dei suoi manoscritti "Ricordi storici" del 1932 (e non solo in essi) nominò sempre "Castelnovo" come la sola forma etimologicamente esatta, rammaricandosi poi per il mancato consenso del tipografo.

Oggi se il nostro paese non può vantare un castello secondo l'origine del suo nome, può tuttavia gloriarsi per gli eminenti uomini a cui diede i natali, primo fra tutti Don Giovanni Bosco. Il nome di Castelnuovo d'Asti, per suo merito ed a nostro onore venne modificato in quello più glorioso di "Castelnuovo Don Bosco" (R.D. n. 62 del 14-2-1930, pubblicato nel G.U. del 15-3-1930).

Cerchiamo di esserne degni figli!

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