Intanto anche per la democrazia
comunale arrivò la parabola discendente e nella maggior parte d'Italia ci si avviò verso
lo Stato moderno. In luogo di tanti comuni, grandi e piccoli, andarono sorgendo dei veri
Principati, vasti e forti, che miravano ad estendersi sempre più. Anche Castelnuovo si
apprestò a perdere definitivamente la sua autonomia conquistata meno di due secoli prima.Con
la pace di Cateau Cambrésis del 1559, la Spagna subentrò alla Francia nel dominio in
Italia. Emanuele Filiberto potè allora restaurare in pochi anni l'integrità del suo
Ducato col benestare della Spagna, in compenso dei servigi che il Duca stesso le aveva
reso nella famosa battaglia di San Quintino contro i Francesi (1557). Appunto in seguito
ai suddetti avvenimenti Castelnuovo nel giorno 17 dicembre 1559 giurò fedeltà al Duca di
Savoia, al quale passò definitivamente quattro anno dopo, allorquando la capitale del
Ducato veniva trasferita da Chambéry a Torino.
Chierj si era data ai Savoia nel 1418; Asti, dopo alterne vicende, seguirà la stessa
sorte del 1575; il Marchesato di Monferrato, restringendo gradatamente i suoi confini
territoriali, perderà l'indipendenza solo nel 1713.
Con l'annessione a Casa Savoia, Castelnuovo ne condivise le sorti benigne e avverse.
Carlo Emanuele I, successore di Emanuele Filiberto dovette sostenere lunghe lotte contro
Francesi e Spagnoli, al fine di ingrandire i territori del suo Ducato. Perciò verso il
1625 Castelnuovo fu soggiorno dell'intera armata sabauda diretta a Verrua (presso
Crescentino) per liberarla dall'assedio spagnolo.
Nel frattempo, durante un periodo di vassallaggio francese, nel 1619 il territorio
castelnovese con Buttigliera fu concesso dal Duca Carlo Emanuele I in feudo al Conte
Ernesto Mansfeldt, in segno di riconoscimento dei servigi resi come colonnello durante le
guerre contro la Spagna. Morto questi nel 1627, fu ceduto dal Duca alla propria sorella
Marchesa Matilde nell'occasione delle sue nozze col nobile Carlo Giovanni Simiana.
Della permanenza dei Simiana a Castelnuovo abbiamo una testimonianza concreta sulla
vecchia strada che porta ad Albugnano: la cappella dedicata a Santa Maria del Rocco, fatta
costruire da Donna Irene e raffigurante lo stemma dei Simiana, col relativo motto
"Sustineant li/ha turres". Il 1816 Donna Irene Simiana, Marchesa di Pianezza, si
unisce in matrimonio con Michele Principe di Francavilla. Castelnuovo ritornerà
direttamente a Casa Savoia nel 1782 nella persona di Vittorio Amedeo III, perdendo così
la sua individualità.
A proposito delle suddette investiture va rilevato che per quanto fosse stata decretata
da lungo tempo l'abolizione in blocco di tutti i privilegi feudali, ne era rimasto qualche
residuo, annientato più tardi dalla bufera rivoluzionaria napoleonica. il feudo assegnato
a questi Signori va pertanto considerato propriamente un reddito concesso in godimento
vitalizio, personale, inalienabile; poteva essere revocato, e alla loro morte doveva
ritornare al concedente.