Ai Longobardi che dominarono in
Italia per oltre due secoli, subentrarono i Franchi guidati dal loro re Carlo Magno, che
fu incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero a Roma nel 799 per la difesa del popolo e
della Chiesa cattolica.Col sistema feudale da lui fondato, il territorio italiano venne
diviso in tanti staterelli o feudi affidati ai feudatari. Era una specie di scala
gerarchica a capo della quale stava l'Imperatore. Da lui dipendevano i grandi vassalli, da
questi i vassalli, quindi venivano i valsassori poi i valsassini. Ogni signore, conte o
marchese, aveva obblighi di fedeltà e di obbedienza verso colui che lo aveva investito,
così come il signore maggiore gli doveva protezione ed aiuto. Anche il nostro territorio
fece parte di questa immensa organizzazione. Tramontato il feudalesimo dopo tre secoli, i
titoli acquisiti rimasero per via ereditaria a perpetuo ricordo come distintivo di
nobiltà.
Carlo Magno lasciò ai posteri un ricordo incancellabile, vivificato dal fascino delle
leggende che il popolo intrecciò intorno al suo nome, e dalle quali non andò esente
neppure il nostro territorio che in quel tempo faceva parte di una vasta regione
dell'Italia settentrionale che dal precedente popolo invasore aveva preso il nome di
Longobardia.
L'Imperatore aveva arricchito anche il clero di benefici e privilegi e non di rado gli
aveva affidato importanti gestioni di carattere amministrativo, estendendo ai vescovi i
diritti feudali, anche perché ciò poteva servire a controllare l'intero sistema. Perciò
monasteri ed abbazie di antica e di recente fondazione divennero centri di potere e di
formazione civile e religiosa.