In seguito alla rivolta generale
contro il sistema feudale e l'autorità imperiale, subentrò a poco a poco un nuovo
periodo che vide le città rifiorire. Fu allora che, favoriti anche dall'aumento della
popolazione, i Castelnovesi cercarono il proprio sviluppo economico fuori della cittadella
nella quale per tanto tempo avevano trovato maggiore difesa dai nemici.Nel territorio
liberato dal dominio assoluto del Signore apparve la nuova classe dei contadini liberi che
coltivavano un proprio fondo. La loro condizione di servi della gleba, legati
ereditariamente al terreno che coltivavano e col quale potevano essere venduti, faceva
ormai parte del passato irreversibilmente. Anche la borghesia vide la sua redenzione nel
potenziamento dell'artigianato familiare, reso ormai necessario dall'aumento della
popolazione rurale.
Si costruirono case e borghi e tutti si affollarono nelle strette vie del paese e
aprirono botteghe. Grazie anche alla zecca dei Conti Radicati di Passerano, la piccola
monetina d'argento incominciò a diventare più comune, insinuandosi pure nelle campagne a
sostituirsi al baratto dei prodotti della terra. I cuori dei nostri antichi avi si
aprirono alla speranza di una vita migliore.