Qualche cenno meritano altri
personaggi che pure onorarono Castelnuovo nei tempi più lontani, specialmente nel campo
del diritto e della medicina.I fratelli Marco e Giovanni De Grassi vissero nel secolo
XV. Marco primeggiò nella pratica della giurisprudenza a Lucca. Giovanni fu insegnante
nell'Università di Pavia e pubblicò molte opere legali, apprezzatissime nel Ducato di
Savoia.
Oddonello Mercandillo visse nel secolo XVI. Scrittore di opere legali, fu insegnante di
giurisprudenza a Padova e giudice di Asti. Di lui un'iscrizione, un tempo esistente
nell'antico palazzo comunale di Via Pietragamarra, diceva che "meriterebbe una statua
d'oro".
La famiglia Argentero, oriunda di Riva presso Chieri, fu contemporanea del Mercandillo.
Divennero famosi i fratelli Giovanni e Bartolomeo e i figli di questi, Fabio e Giorgio.
Bartolomeo, dotto scrittore, fu medico a Lione; il figlio Fabio, avvocato di grido, fu
presidente della Camera e podestà di Biella; Giorgio fu archiatra di Casa Savoia; suo
figlio Carlo fu vescovo di Mondovì.
Una via del paese è però intitolata a Giovanni (15 13-1572), il "Gran medico di
Lione", insegnante a Bologna, Anversa, Pisa, Roma, Napoli, Mondovì ed infine
nell'università di Torino ristabilita da Emanuele Filiberto. Anche Asti e Torino hanno
una via che onora la sua memoria. Sposò Margherita Broglia, sorella di Carlo Arcivescovo
di Torino. Venne tumulato nella chiesa metropolitana ove un busto con iscrizione rammenta
il suo operato.
Nei tempi più vicini abbiamo il munifico Giovanni Pescarmona, fondatore dell'Asilo
Infantile, il secondo del Piemonte per antichità (1848). A suo ricordo nella piazzetta
del municipio nel 1913 gli era stato eretto un busto, opera dello Stuardi, trasferito poi
nel cortiletto dell'asilo. Ora il palazzo Pescarmona è la sede della Scuola Materna
Statale.
L'Avvocato Vincenzo Aliberti (1811-1880) oriundo di Casale Monferrato, Sindaco di
Castelnuovo, fu sapiente amatore del bene d'Italia, a cui consacrò lunghi e dotti studi
reggendo in Torino la Rivista Amministrativa.
Il Medico Giovanni Barosso ebbe la riconoscenza dei poveri per la fondazione della
Congregazione di Carità e per i lasciti destinati a sussidio degli studenti di
Università.
Chiedo umilmente venia se a questo punto tralascio il ricordo di altri benemeriti
personaggi la cui elencazione andrebbe oltre il mio proposito e mi limito a rievocare le
doti di uno studioso di epoca recente: l'Avvocato Sebastiano Filipello (1906-1935).
Il Filipello, giovane di mirabile elevatezza morale, civile e religiosa, conoscitore di
parecchie lingue, Segretario della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, fu
attivo ricercatore di notizie storiche della nostra plaga. La sua storia di Castelnuovo,
pubblicata a puntate nel bollettino parrocchiale, non potè essere portata a termine.
L'immatura scomparsa del Filipello suscitò profondo rimpianto in tutti i suoi
concittadini. A lui devo la mia gratitudine per avere invogliato ed ispirato con la sua
opera questo modesto lavoro, guidandomi nella ricerca di immagini sbiadite dei tempi
remoti.